“Trovo imbarazzante ed incredibile il silenzio del sindaco e del presidente della Provincia di Treviso di fronte all’annuncio dell’imminente rinvio a giudizio dei due funzionari pubblici che hanno offerto loro, con esami farsa, il porto d’armi ad uso venatorio.
Dopo che hanno tentato di ottenere, tra scorciatoie e privilegi, prove d’esame addomesticate, ora da perfetti furbetti del quartierino Gobbo e Muraro se la svignano, nascondendosi dietro una muraglia di silenzio e lasciando che la scure della giustizia si abbatta esclusivamente sugli elementi più deboli di questa squallida vicenda.”
Il consigliere regionale del Partito Democratico, Diego Bottacin, alza il tiro sulla vicenda, con risvolti giudiziari, degli esami-farsa che hanno consentito ai due amministratori trevigiani di ottenere il porto d’armi ad uso venatorio.
“E’ davvero triste – aggiunge l’esponente trevigiano del PD - che questi noti personaggi pubblici non si assumano alcun tipo di responsabilità, dando peraltro all’esterno un pessimo esempio.
Penso agli studenti, alcuni dei quali ancora alle prese con gli esami di maturità e che rischiano la mannaia dell’annullamento delle loro prove se sorpresi a scambiarsi informazioni attraverso sms: quale idea di giustizia e di onestà possono farsi di fronte all’esame virtuale riservato al signor sindaco e all’esame addomesticato confezionato per il signor presidente della Provincia?”
“Ho sollecitato la Regione, e continuerò a farlo, affinché intervenga direttamente per riportare normalità e legalità nella gestione della caccia in provincia di Treviso, anche nell’assurda vicenda dei corridoi venatori, che vedono questa provincia - conclude Bottacin - come l’unica in cui è possibile cacciare liberamente ai confini con le aziende faunistico-venatorie e le aree di ripopolamento”. |