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venezia 23/07/2008
PIANI D’AZIONE DI INCLUSIONE SOCIALE
BOTTACIN (PD): “LA GIUNTA RESTITUISCA LA COMPETENZA AGLI ENTI LOCALI”

“E’ davvero difficile capire perché la Giunta regionale, su una questione delicata come l’inclusione sociale a favore delle persone vittime di abuso e sfruttamento sessuale e di persone in povertà estrema e senza fissa dimora, abbia voluto togliere ogni titolarità di intervento ai Comuni del nostro territorio.

E’ un atto che, delegittimando gli enti locali, favorisce fenomeni di marginalità e degrado sociale. Per evitare questa pericolosa china, ritengo necessario un pronto ravvedimento della Giunta”.

 Questa la richiesta contenuta nell’interrogazione a risposta immediata che oggi è stata depositata dal Consigliere regionale del Partito Democratico, Diego Bottacin.

L’esponente del PD fa riferimento agli effetti di una recente delibera di Giunta con la quale viene attribuita in modo esclusivo ai Comuni capoluogo di provincia, la titolarità dei Piani di Azione di inclusione sociale.

 “Oltre a non definire -­ spiega Bottacin - i criteri, le linee di indirizzo, le modalità di valutazione, le priorità e gli eventuali vincoli alle scelte di questi enti capoluogo, la delibera va in netto contrasto con la legge regionale 11 del 2001 che stabilisce come la dimensione ottimale per definire i progetti di azione sociale sia quello dei territori di competenza di ciascuna Ulss.

La cosa grottesca è che nel testo stesso della delibera di Giunta si definisce ‘proficuo’ il lavoro che enti pubblici e forze dell’ordine hanno svolto in reciproca collaborazione per garantire sinergia tra intervento socio educativo e interventi di repressione”.

 Il Consigliere regionale del PD prosegue quindi evidenziando le contraddizioni della scelta dell’esecutivo della Regione: “se il lavoro svolto è stato valutato positivamente, non si capisce perché debba essere necessario andare a togliere agli enti che lo hanno svolto la titolarità delle nuove programmazioni, conferendole invece ad amministrazioni che non se ne sono mai occupate e che non possono conoscere appieno le particolarità del territorio in cui vanno ad incidere. La Giunta giustifica questa decisione col fatto che è necessario superare l’attuale ‘concorrenzialità frammentata’: a parte il termine che è totalmente fuori luogo, si pensa davvero che attribuendo tutto il potere ai capoluoghi questi siano in grado di controllare da soli territori di area vasta e caratterizzati da una grande disomogeneità?”.

 Bottacin chiude la sua interrogazione chiedendo alla Giunta di “riassegnare la titolarità dei Piani di Azione di inclusione sociale agli enti che l’hanno fino ad ora detenuta, affinché venga scongiurato il rischio concreto di non riuscire più a fornire interventi mirati a realtà tanto diverse e specifiche quali sono quelle che effettivamente esistono nella nostra regione”.


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