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Venezia 29/10/2008
Il patto di stabilità strangola welfare e famiglie

Si tratta di una scelta inopportuna ed ingiustificata, pur discendendo dai vincoli posti dalla finanziaria, che va rivista con una diversa organizzazione dell’impegno e della liquidazione delle partite di bilancio.
Per questo abbiamo chiesto, tra le altre cose, che la Giunta regionale riferisca quanto prima alla Quinta Commissione sulla situazione.

Fino al 2007 il complesso delle spese soggetto al vincolo era determinato al netto delle spese per la sanità e per il sociale, ed è quindi possibile, per Governo e Parlamento, ripristinare tale impostazione.
Chiediamo quindi che la Regione si impegni a dare priorità alla liquidazione dei contributi per il sociale, sbloccando anche i trasferimenti delle somme destinate alla Regione Veneto dallo Stato che, per il 2007 ed il 2008 ammontano a 78 milioni, oggi non spendibili in base alle attuali priorità dettate dalla Giunta e destinate ad andare perse se non impegnate e spese entro l’anno.

A queste somme si aggiungono i fondi regionali propri per il potenziamento di politiche per il raggiungimento degli obiettivi comunitari che, solo per il sostegno delle scuole d’infanzia, ammontano ad oltre 50 milioni. Tutto ciò comporta un grave disagio nello sviluppo delle politiche sociali nella regione che ricade per lo più sulle famiglie, colpendo in particolare i servizi alla persona come consultori, badanti, non autosufficienza, famiglie numerose, servizi per la prima infanzia, politiche giovanili.

Infine, per evitare che il prossimo anno ci si trovi nella stessa situazione, chiediamo che in sede di approvazione della legge regionale di Bilancio per l’anno 2009, la Regione preveda una copertura di cassa nell’ambito degli stanziamenti relativi alle politiche sociali pari a quanto stanziato per competenza, sommato ai residui dell’anno precedente.

 


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