La mannaia della finanziaria di Tremonti si è abbattuta sui 100 milioni di
euro stanziati dal Governo Prodi per la realizzazione del secondo stralcio del
Sistema Ferroviario Metropolitano Regionale (SFMR), ma Galan tace. Con
un’interrogazione presentata il 6 novembre ho chiesto a Galan il perché del suo
silenzio e soprattutto cosa intenda fare per scongiurare la revoca di questo
finanziamento già concesso che compromette pesantemente l’estensione dell’SFMR
in particolare nella provincia di Treviso, un duro colpo per il futuro della
mobilità in Veneto.
Lo stanziamento dei 100 milioni di euro (10 milioni per 10 anni) è, infatti,
indispensabile per la realizzazione del secondo stralcio dell’opera, che include
le tratte di Treviso-Conegliano, Treviso-Castelfranco, Padova-Monselice e San
Donà-Portogruaro.
Il finanziamento era stato incluso nella Finanziaria 2008 grazie ad un
emendamento di Simonetta Rubinato, allora senatrice. Il suo intervento era anche
frutto dell’incontro con i parlamentari veneti voluto proprio dal Presidente
della Regione Galan e tenutosi il 17 ottobre 2007 a Roma, nel corso del quale
erano stati identificati alcuni emendamenti alla finaziaria utili a far valere
gli interessi e le necessità della nostra regione. Al centro degli interventi il
federalismo fiscale ma anche le infrastrutture viarie e ferroviarie, considerate
una delle priorità dai parlamentari, per la realizzazione delle quali erano
stati chiesti, tra l’atro, 80 milioni di euro per l’SFMR. Il Governo Prodi
ne aveva stanziati 100 ma l’attuale Governo se li è praticamente ripresi
tutti.
Perché Galan non ha convocato anche quest’anno i parlamentari veneti
per tentare di recuperare il maltolto e non si attrezza per difenderci da una
finanziaria che quest’anno si annuncia assai più dolorosa per il Veneto?
Il secondo stralcio rappresenta, infatti, un’occasione importantissima per
recuperare il ritardo, in particolare quello della provincia di Treviso,
nell'attuazione della metropolitana di superficie (SFMR), anche alla luce del
dibattito e delle polemiche sulle polveri sottili e lo smog che evidenziano
giorno dopo giorno la necessità di una politica di rafforzamento del trasporto
pubblico locale, unica alternativa all’uso delle auto private, agli ingorghi, al
sempre crescente numero di incidenti ed all’inquinamento.
Alla luce dei fatti assume toni ridicoli la dichiarazione di Roberto Castelli
apparsa alcuni giorni fa su La Padania con la quale il Ministro assicura
l’impegno a trovare i finanziamenti per le infrastrutture del nord, senza
accennare minimamente alla cancellazione dei contributi per il sistema
metropolitano di superfice in Veneto. Ancora una volta si dimostra la totale non
corrispondenza tra parole e fatti, e anzi i fatti, in questo caso, vanno
addirittura nella direzione opposta alle parole.
Per approfondire la questione mettiamo a disposizione il testo originale dell’interrogazione. |