HomepageBiografiaAttivitàNewsDocumentiGalleriaMultimediaContattiLinks
 



Venezia
CRISI: COSA PUO' FARE LA REGIONE VENETO

La crisi è dura e difficile da affrontare. In Veneto la produzione industriale crolla del 10%; aumenta esponenzialmente il ricorso alla cassa integrazione (+50%); il Pil è sottozero, i licenziamenti colpiscono un po' tutti ma in particolar modo le fasce più deboli che si collocano tra i 40 e i 55 anni. E le previsioni per il 2009, almeno per il primo semestre, sono anche peggiori. A fare i conti ogni giorno con il progressivo impoverimento della loro condizione sono soprattutto le famiglie.
È vero però che drammatizzare non aiuta e che è invece necessario saper vedere quali opportunità può offrire questa difficile situazione. L'opportunità principale deriva sicuramente dal fatto che l'attuale "stato di necessità" dovrebbe spingere il Paese di affrontare quelle riforme strutturali che i Governi che si sono succeduti negli ultimi 10 anni hanno unanimemente dichiarato di voler attuare ma su cui hanno indiscutibilmente fallito. Mi riferisco ad azioni atte a modernizzare il sistema economico e fiscale (demolendo le nostre innumerevoli corporazioni), smagrire e rendere più efficiente la Pubblica Amministrazione, adeguare il welfare ai mutati bisogni della nostra società. Su questi punti "grazie" alla crisi è forse possibile trovare in Parlamento e nell'opinione pubblica le condizioni di consenso che fino a ieri venivano a mancare. Perché questo processo di riforme possa realizzarsi sono però indispensabili alcuni interventi immediati che permettano al nostro sistema sociale ed economico di reggere l'impatto della crisi. Ecco alcune proposte:

Sostegno alle famiglie
Per dare sostegno alle famiglie e sostenere il loro potere d'acquisto non basta certamente la social card: a livello nazionale è necessario un sistema fiscale più amico delle famiglie a partire dalla defiscalizzazione, anche parziale, della tredicesima. Inoltre va elevata la quota detraibile delle spese sostenute per l'assistenza e la cura di anziani e bambini e per l'istruzione e la formazione dei figli. La Regione dovrebbe infine intervenire sulla tassazione diretta esentando i redditi inferiori ai 35.000 euro lordi l'anno dall'addizionale Irpef.

Sostegno alle imprese
Per sostenere le imprese, la Regione può intervenire su più fronti. Uno di questi è la riduzione dell'Irap per quelle che investono in innovazione, tecnologia e fonti energetiche alternative e che sono in regola con la certificazione ambientale (emissioni sotto la soglia). Un secondo intervento è senz'altro quello di svincolare dal Patto di stabilità i "comuni virtuosi" in modo che possano pagare i fornitori ed investire in opere pubbliche. A causa del patto di stabilità, infatti, circa 700 milioni di euro sono bloccati nelle casse degli enti pubblici (Fonte: Ance).

Politiche di welfare
Secondo il rapporto Caritas i poveri in Italia sono 15 milioni. E nonostante il Veneto sia tra le regioni con un indice più alto di benessere, si registra un progressivo impoverimento della classe media e un aumento delle famiglie in seria difficoltà economica. In questo quadro, la recente ristrutturazione di molte aziende e il numero allarmante di ricorsi alla cassa integrazione (1.224.541 ore nella sola provincia di Treviso) e di licenziamenti aggrava ulteriormente la situazione rendendo necessario che la Regione approvi subito il progetto di legge sull'occupazione e il mercato del lavoro fermo da due anni in Commissione, dotandolo di risorse finanziarie adeguate. È impensabile che il Veneto, soprattutto in una fase come questa, conti solo sugli ammortizzatori sociali tradizionali dai quali sono escluse fasce sempre più estese di lavoratori e lavoratrici come i dipendenti delle piccole imprese e i parasubordinati. La Regione deve quindi dotarsi di sistemi innovativi di sostegno al reddito e di contributi per l'accompagnamento e il reinserimento lavorativo di tutti coloro che nei prossimi mesi perderanno il lavoro.

Il PD ha chiesto che il Consiglio regionale dibatta urgentemente sulla crisi. Questi e di altri provvedimenti immediati potrebbero trovare un consenso molto ampio e contribuire a trasmettere al Veneto il più efficace degli antidoti alla crisi: la fiducia.


Manda un tuo commento