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Treviso
ENRICO QUARELLO
Solo chi vive distaccato dal territorio non coglie la necessità delle riforme

«Barbiero forse in modo un po’ irruente ma efficace ha a mio avviso fornito un prezioso contributo alla discussione e all’urgenza che ha oggi il sistema politico di intervenire sugli effetti che la crisi dei mercati finanziari sta trasferendo all'economia reale trevigiana» afferma il coordinatore provinciale trevigiano del Pd Enrico Quarello.

«In provincia di Treviso sono iniziate le prime riduzioni di personale, per ora i dati ci danno la fotografia preoccupante di chi aveva la fortuna di avere un percorso lavorativo “normale” ( contratti a tempo indeterminato) ma è evidente che nei prossimi mesi i più colpiti saranno i lavoratori precari» prosegue Quarello.

«La ragione è molto semplice – spiega - Quando un contratto è a tempo determinato, per interrompere un rapporto di lavoro non si deve nemmeno licenziare, poiché è sufficiente che un’impresa non rinnovi il contratto alla scadenza. I lavoratori che saranno più danneggiati dall’arrivo della crisi appartengono a quella crescente fascia di lavoratori che già oggi hanno una retribuzione inferiore alla media e che non hanno accesso ad ammortizzatori sociali, a ferie pagate e a maternità».

«La crisi dei mercati finanziari, come temuto, si sta trasferendo all’economia reale trevigiana attraverso il crollo della fiducia dei consumatori e delle imprese. I dati sulla produzione industriale a settembre rilasciati dall’Istat (-5,7 per cento) sono eloquenti; quelli sugli ordini nelle imprese manifatturiere (saldo sceso a -36 rispetto a -28 nel mese precedente) resi noti dal Centro studi Confindustria fanno pensare che il calo della produzione continuerà anche nel 2009».

«Il secondo canale è quello della stretta creditizia alle imprese. Gli ultimi sondaggi e le dichiarazioni degli esponenti delle associazioni di categoria lo denunciano chiaramente: a cavallo tra metà settembre e metà ottobre segnalano un inasprimento delle condizioni di accesso al credito, con un impatto negativo sulla realizzazione di piani di investimento e sull’occupazione».

«Nel frattempo, le persone in cassa integrazione straordinaria in provincia di Treviso sono aumentate del 42% rispetto il 2007 e quelle in cassa integrazione ordinaria addirittura del 50% , mentre la mobilità ( che significa già espulsi dal mercato del lavoro) registra gia 2.669 persone nei primi 9 mesi».

«In questo scenario – osserva Quarello - mi sembra che Paolino Barbiero non abbia fatto altro che registrare una grande preoccupazione diffusa e in forte sintonia con la popolazione trevigiana, che se non affrontata e sviscerata in modo serio e in anticipo rischia di generare vere repulsioni culturali a sfondo populista e razzista».

«Per questo non vedo appiattimenti di Barbiero sulla Lega, anzi non vedo perché si debba regalare alla Lega il primato ed il vanto di esplicitare magari in modo superficiale ciò che in modo diffuso la maggior parte dei trevigiani sente e vede con preoccupazione».

«Il tema dei flussi va riaffrontato, non è certo un vanto l’analisi critica di chi evidenzia come i flussi servano a regolarizzare la presenza di molti immigrati che oggi sono già presenti nel territorio. Ciò significa che la burocrazia non rende questo strumento efficace in termini di quella programmazione e equilibrio tra domanda e offerta che dovrebbero contribuire a regolare in modo armonioso e serio la presenza di immigrazione lavorativa nel nostro paese. La critica senza il contenuto diventa demagogia ed è quanto di più lontano dal progetto riformista del PD».

«E’ quindi evidente che tra qualche mese inizieranno a assumere toni molto più preoccupanti le vere e proprie riduzioni di personale. Per questo il nodo centrale è il sistema di welfare che vogliamo costruire. Anche in questo caso non basta l’enunciazione sterile, per questo mi permetto di introdurre una proposta concreta : il sussidio unico di disoccupazione, a cui si acceda indipendentemente dal tipo di contratto con cui si è stati assunti».

«Dove trovare le risorse? Sufficiente utilizzare i fondi destinati in via sperimentale alla detassazione degli straordinari ( provvedimento di cui tutti oggi comprendiamo l’inutilità). E’ evidente che oggi più che mai le regole di accesso agli ammortizzatori sociali devono essere chiare e uguali per tutti, non lasciate all’arbitrio della classe politica».

«Per questo la proposta del sussidio unico di disoccupazione, a cui si acceda indipendentemente dal tipo di contratto con cui si è stati impiegati è una proposta necessaria e equa. Il nuovo istituto dovrebbe ovviamente essere finanziato dai contributi versati da tutti i tipi di contratto. Si potrebbe anche decidere di aumentare i contributi assicurativi alle imprese che utilizzano i contratti a termine, in modo da disincentivarne l’uso generalizzato».

«Dobbiamo paradossalmente augurarci – conclude Quarello -che proprio per la gravità della situazione economica, questa volta si riuscirà a riformare veramente gli ammortizzatori».

 


 


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