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Venezia
NUOVE NORME SUGLI INCENTIVI PER EFFICIENZA ENERGETICA E FONTI RINNOVABILI: BARBARIE FISCALE

È gravissimo che il Governo abbia inserito questa misura nel Decreto anticrisi perché, se verrà confermata, finirà per accentuare gli effetti negativi della crisi sulle imprese, sul settore edilizio e sulle famiglie proprietarie di prima casa.

Contro le imprese perché sono penalizzate proprio quelle che investono in innovazione ed energie rinnovabili.
Contro il settore edilizio, perché già fortemente colpito dalla crisi e ulteriormente danneggiato da questo provvedimento che elimina uno dei pochi incentivi all'ammodernamento e alla riqualificazione edilizia. Contro le famiglie proprietarie di prima casa perché colpisce direttamente e pesantemente tutte quelle famiglie che, invogliate dal rimborso del 55% in tre anni, nel 2008 hanno deciso di cambiare caldaia e serramenti, di fare il cappotto di isolamento termico e di istallare pannelli solari per rendere la propria abitazione più rispettosa dell'ambiente. Tutti questi soggetti vedono oggi negati con provvedimento retroattivo i benefici che spettavano loro di diritto in quanto stabiliti da una legge dello Stato.

La retroattività del provvedimento infatti è contraria allo Statuto del Contribuente (legge 212/2000) e imbarbarisce il rapporto tra cittadini e fisco: per questo ritengo che debba essere promossa una sorta di class action con l'obiettivo di rimuovere questo odioso provvedimento.

 

Come cambiano le norme sugli incentivi per le ristrutturazioni edilizie a fini ambientali:

 Il sistema degli incentivi è stato trasformato in modo da rendere estremamente complicata la procedura di richiesta e incerto l'esito della domanda di rimborso: verranno prese in considerazione le proposte presentate tra il 15 gennaio e il 27 febbraio 2009 ma solo chi presenterà la domanda per primo (si parla di esame in "ordine cronologico") avrà qualche chance di ottenere gli incentivi perché questi verranno concessi solo "fino all'esaurimento degli investimenti", ossia fino al raggiungimento di un tetto di spesa previsto dal Governo.

La comunicazione all'utente verrà effettuata dall'Agenzia delle Entrate con il metodo del silenzio/rifiuto dopo 30 giorni.


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