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Venezia
Bonus Energetico: la Giunta metta da parte ogni sudditanza politica e interpreti l'esigenza del suo terriorio
Finanziaria regionale 2009

La protesta contro il provvedimento sulla riqualificazione edilizia contenuto nel decreto anticrisi si sta diffondendo a "macchia d'olio": imprenditori, artigiani, singoli cittadini chiedono a gran voce che il Governo faccia un passo indietro perché di fatto, introducendo un tetto al fondo messo a disposizione, si limiterà drasticamente l'accesso alle detrazioni fiscali del 55% per gli interventi di riqualificazione energetica degli edifici introdotte dalla Legge Finanziaria 2007. La retroattività del provvedimento è stata subito annullata, sotto la pressiione di  migliaia di cittadini infuriati per la sua natura truffaldina. Ma la sostanza non cambia.
Con queste nuove norme l'Italia va nella direzione opposta rispetto all'Europa e agli Stati Uniti dove Obama ha in programma di stanziare ben 15 bilioni di dollari all'anno per supportare gli investimenti in riqualificazione energetica del settore privato come una delle ricette anticrisi, sia per il notevole risparmio energetico che per la creazione di nuovi posti di lavoro, invertendo di 180 gradi la rotta dell'amministrazione Bush.

Analizzando i fatti, è una vera e propria beffa che il Governo abbia inserito limitazioni al bonus energetico proprio nel decreto anticrisi!
Il Governo italiano sembra infatti colpito da totale cecità: con questo provvedimento verranno danneggiate in un colpo solo imprese, lavoratori (che rischiano quindi di perdere il posto di lavoro) e famiglie, soggetti che al contrario dovrebbero essere supportati in un periodo di crisi economica come quello che stiamo attraversando.
Moltissime sono le proteste contro le nuove norme del bonus energetico e le richieste d'intervento immediato per ripristinare le procedure introdotte dalla Legge finanziaria 2007. Imprenditori edili, installatori di impianti, serramentisti, operatori turistici, produttori di materiali e di servizi, tutte imprese appartenenti a settori nei quali si prevede, a causa di questo intervento, un calo di fatturato del 30-50%. Non mancano anche le proteste di singoli cittadini, molti dei quali si vedranno costretti a rinunciare a rinnovare la propria casa in un'ottica di risparmio energetico proprio a causa dell'incertezza di o ttenere il rimborso del 55% sui lavori effettuati.
Per il 2008 sono attese circa 130.000 istanze, molte delle quali dislocate al Nord. La Giunta del Veneto, in concerto con altre regioni come ad esempio la Lombardia, deve farsi portavoce delle esigenze del suo terriorio, mettendo da parte ogni genere di sudditanza politica, per far capire al Governo che questo provvedimento è sbagliato e inaccettabile. È necessario inoltre che nel bilancio della Legge finanziaria regionale 2009 venga previsto un finanziamento straordinario per la bioedilizia e la produzione energetica da fonti rinnovabili.

Il futuro del nostro Paese dipende in buona parte da come usciremo dalla crisi: se assomigliando ad una fumosa ed inquinata metropoli del secolo scorso oppure imboccando la strada verso una società più evoluta e proiettata verso il futuro, attenta alla compatibilità ambientale e in grado di cogliere le straordinarie opportunità di sviluppo e crescita che ricerca e innovazione in campo ambientale ci mettono a disposizione.

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