Abbassare il livello del tasso alcolico consentito a chi si mette alla guida di un'auto è una misura inefficace e di pura propaganda se non si accompagna ad un piano di investimenti per incrementare i controlli stradali. Il Parlamento si appresta a votare una proposta di legge che abbassa il tasso alcolico consentito a chi si mette alla guida dell'auto: dagli 0,5 grammi di alcol attualmente previsti dalle norme a 0,2. In poche parole una persona di media corporatura supererebbe i livelli di guardia bevendo un calice di vino. È chiaro però che queste restrizioni sono del tutto prive di senso ed inefficaci se non si accompagnano ad un piano straordinario di controllo del tasso alcolico, soprattutto negli orari e luoghi considerati a "rischio". Per ottenere un risultato significativo serve un'intesa tra polizia stradale, carabinieri e comandi di polizia municipale in modo da creare un coordinamento per garantire la copertura dei controlli. A questo riguardo ho presentato un emendamento alla Finanziaria regionale con l'obiettivo di concentrare le risorse regionali destinate alla sicurezza sull'incremento dei controlli stradali. I dati del rapporto Aci sugli incidenti stradali nel 2007 rilevano che in Veneto si verificano 50 incidenti quotidiani con 3 morti ogni tre giorni. Il dato ancora più inquietante è che spesso i responsabili di questi incidenti sono persone già note e segnalate per l'abuso di alcol o sostanze stupefacenti. Incrementare i controlli e inasprire le pene (soprattutto per i recidivi) sono gli strumenti più efficaci perché anche nel nostro Paese si interiorizzino quelle normali abitudini di responsabilità e civiltà che in altri Paesi sono una realtà da molto tempo.
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