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Venezia
PROTOCOLLO D'INTESA SULLA SEMPLIFICAZIONE DELLA BUROCRAZIA BOTTACIN: "INTENTO APPREZZABILE MA C'E' IL RISCHIO CHE SIA L'ENNESIMA OPERAZIONE COMUNICATIVA CHE POI NON SI TRADUCE IN FATTI"
Il Protocollo d'Intesa firmato dal ministro Renato Brunetta e dal presidente della Regione Veneto, Giancarlo Galan ha come obiettivo "la realizzazione di servizi tecnologici innovativi, riservati a cittadini e imprese" da attuarsi nel giro di due anni attraverso sei progetti differenti. Intenzioni apprezzabili, senza dubbio, ma c'è il rischio che queste belle parole servano solo a convocare l'ennesima conferenza stampa senza poi tradursi in fatti concreti. Sono infatti alemeno 10 anni che ciclicamente vengono proposte rivoluzioni informatche, digitali e procedurali per semplificare la burocrazia e rendere diretto e trasparente l'accesso agli atti, con i modesti risultati che, ahimè, continuiamo a verificare. A proposito di fatti, è sufficiente citare due esempi di ingiustificata arretratezza e disfunzione degli attuali "strumenti tecnologici" di rapporto diretto degli utenti con l'Ente Regione. Provi infatti un qualunque cittadino veneto a cercare nel sito internet della Regione la cosa più semplice e banale che chi punta alla trasparenza dovrebbe mettere a disposizione tempestivamente: le delibere di Giunta. Quello che è possibile rintracciare con estrema facilità anche nei siti internet dei comuni più piccoli, risulta inaccessibile nonostante la Regione destini ingenti risorse ai servizi informatici. Un secondo esempio è relativo alla totale assenza di una piattaforma gestionale unica del Sistema Sanitario regionale. Ciò impedisce non solo alle 21 Usl di dialogare far loro ma anche alla Regione stessa di accedere a notizie immediate sulle dinamiche di spesa, informazioni indispensabili per attuare vere politiche di governo del sistema sanitario. In un solo ambito Galan si dimostra davvero all'avanguardia: nell'organizzare la macchina di propaganda attraverso conferenze stampa, servizi telefvisivi ed altri strumenti mediatici. Ma è questa la trasparenza che i veneti si aspettano?

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