Saranno i cittadini di Conegliano e degli altri comuni limitrofi a pagare il conto economico del dissesto di Econ. Anche se la vicenda della società di servizi coneglianese si presta a diverse interpretazioni, il fatto certo, indipendentemente dagli esiti amministrativi, contabili ed eventualmente anche giudiziari, è che i costi ricadranno proprio sui cittadini. Le responsabilità patrimoniali, contabili e amministrative saranno chiarite nelle sedi competenti, ma è indispensabile valutare polticamente l'accaduto perché non sono accettabili le dichiarazioni di coloro che hanno deciso, avvallato e sostenuto l'acquisto di questa società "colabrodo", dalle quali sembra emergere che la responsabilità politica sia di tutti o di nessuno, che alla fine è la stessa identica cosa.
In estrema sintesi, la vicenda si può riassumere così: per gestire i servizi di raccolta e smaltimento rifiuti viene istituita dal Comune di Conegliano una società mista (pubblica/privata) che, a pochi mesi dal suo avvio, si trova però nell'impossibilità di perseguire le proprie finalità perchè, con la modifica alla legge, viene stabilito che questo tipo di aziende, per gestire i servizi senza partecipare ad una gara, devono essere 100% pubbliche. Si potrebbe discutere all'infinito sulla prevedibilità o meno di questo cambiamento legislativo (che prevedibile lo era di certo) ma è innegabile che, una volta constatata l'impraticabilità del servizio da parte di Econ, questa società doveva essere liquidata. Perché non è stato fatto? Perché è intervenuto un accordo PDL-Lega per evitare al Comune di ammettere l'errore e fare una figuraccia. Accordo a cui la Lega, anche se controvoglia, ha aderito.
Infatti la delibera del C.I.T. che autorizzava la SAVNO all'acquisto di Econ è stata approvata con il voto favorevole del presidente del Consorzio, Vallardi, Senatore della Lega, e di tutti i sindaci, esclusi quelli di centro sinistra i quali hanno evidenziato a verbale la natura antieconomica e puramente politica dell'operazione. La Lega non può dirsi quindi estranea a tutto questo dal momento che, con il presidente della Savno, ha acconsentito all'acquisto di un ente inutile pagandolo fior di quattrini.
Secondo un copione ormai consolidato nello scenario politico italiano si sta assistendo al solito teatrino in cui si tenta di scaricare ogni responsabilità, un vecchio copione che torna sempre alla ribalta ogni volta che emergono casi come questo. Nel caso Econ i dirigenti locali di Lega e Forza Italia hanno fatto prevalere l'interesse della propria "bottega" su quello dei cittadini che a breve riceveranno il conto di questa scelta direttamente nelle loro bollette. |