Ho sottoposto la Giunta regionale ad un'interrogazione a proposito del completamento delle opere complementari dell'Autostrada A28 che dovevano essere realizzate contestualmente all'autostrada.
I cittadini del Comune di Pianzano hanno presentato al Ministero dell'Ambiente delle osservazioni che rilevano una situazione di pericolosità e grave rischio per gli automobilisti in mancanza degli interventi viabilistici previsti a completamento dell'apertura dell'autostrada A 28 in comune di Godega Sant'Urbano, interventi che dovevano essere realizzati contestualmente all'opera autostradale. Il Decreto VIA n. 3559/99 prescriveva alla Società Autostradale Autovie Venete di realizzare anche la variante alla SP 41, come opera complementare essenziale a ridurre l'impatto ambientale del nuovo casello di Pianzano sulla viabilità locale, sui centri abitati e sulle comunità locali ivi residenti. Per quale motivo la Regione Veneto non è intervenuta per adottare provvedimenti, anche temporanei, volti a garantire la sicurezza dei cittadini, l'incolumità degli automobilisti, e ad assicurare la tutela e la salvaguardia dell'ambiente?
Il Decreto VIA stabiliva chiaramente che tale intervento complementare dovesse essere realizzato contestualmente all'opera autostradale stessa, quindi la prescrizione del Decreto VIA di approvazione dell'opera non può ritenersi ad oggi ottemperata in quanto essa prevedeva che le opere complementari fossero, come detto, realizzate contestualmente agli interventi autostradali.
La normativa prevede che, qualora si accertino violazioni delle prescrizioni, il Ministero, previa sospensione dei lavori, possa imporre l'adeguamento del progetto, stabilendone tempi e modi. Ma nonostante questo il casello di Pianzano è stato ultimato ed aperto al traffico, alla faccia dell'opposizione dei sindaci, di tutti i comuni interessati, ed in assenza di qualunque intervento volto a garantire la sicurezza e l'incolumità degli automobilisti e degli abitanti di quelle zone, nonchè in totale assenza di misure volte alla tutela dell'ambiente, come invece chiaramente prescritto nel Decreto VIA.
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