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16/04/2009
Venezia
La Regione aumenti i contributi per i C.E.O.D. (Centri diurni per disabili adulti) e stabilisca criteri omogenei in tutta la regione per la compartecipazione dell'utenza alle spese

In relazione al "Regolamento di compartecipazione degli utenti con disabilità" ho presentato un'interrogazione a risposta immediata alla Giunta regionale. Il Regolamento prevede, tra l'altro, che gli utenti dei C.E.O.D. aventi un reddito 2008 superiore a EUR 7.592,52, dovranno compartecipare alle spese per la gestione di centri attraverso il versamento di un contributo mensile.

La Regione dovrebbe stanziare un contributo straordinario che metta l'ULSS 9 nelle condizioni di rispondere adeguatamente alle necessità degli utenti dei C.E.O.D., e al tempo stesso dovrebbe regolare in modo uniforme in tutta la regione sia il servizio che i criteri di compartecipazione degli utenti alle spese, visto che in Veneto esiste una realtà a macchia di leopardo dove in alcune Asl il servizio è totalmente gratuito mentre in altre è richiesto un contributo salato, in alcune, ai fini della compartecipazione, viene valutato il reddito familiare mentre in altre solo quello del disabile. Infine ci sono Asl, come la 9, in cui il numero di posti e' adeguato alle esigenze del territorio con una buona rete di servizi residenziali e diurni mentre in altre queste strutture sono quasi inesistenti o gravemente insufficienti.

Deve essere sostenuto un programma di ampliamento delle strutture diurne residenziali per disabili adulti che permetta nei prossimi dieci anni di rispondere adeguatamente alle esigenze delle famiglie. Un sacrificio economico come quello richiesto agli utenti ed ai loro familiari potrebbe essere richiesto solamente in cambio di sostanziosi e formali impegni per consistentire migliorie nella gestione dei servizi C.E.O.D. e per  un congruo aumento del numero di posti in queste strutture da attivarsi nei prossimi dieci anni, fino a quando, in ragione delle dinamiche demografiche e delle aumentate attese di vita, la richiesta tenderà a stabilizzarsi. Ma una comunità regionale che come la nostra voglia assicurare un'alta qualita' nei servizi ai cittadini, deve essere in grado di garantire in tutto il territorio una rete di servizi estesa e omogenea, una rete la cui realizzazione sarebbe impensabile senza un piano di investimenti regionali adeguati alle esigenze.

E a proposito del Progetto di Legge "Disposizioni per la istituzione del Fondo regionale per la Non Autosufficienza e per la sua disciplina", approvato all'unanimità dalla Quinta Commissione consiliare, la Regione deve arrivare ad una rapida approvazione di questa legge e ad impegnarsi per un suo congruo finanziamento che consenta, già dal prossimo Assestamento di Bilancio, di finanziare integralmente ed adeguatamente la rete di servizi alla disabilità in questione.


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