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05/05/2009
Venezia

Gallo e Bottacin (PD), Cenci e Caner (Lega) presentano insieme una proposta di legge sugli orari delle farmacie, attualmente sottoposti a vincoli rigidi e assurdi.


La normativa è vecchia e inadeguata. Serve liberalizzare gli orari di apertura per rispondere alle mutate esigenze degli utenti. Quella attuale è una legge nata per un mondo fatto di massaie che vanno a fare la spesa ogni mattina nel negozio sotto casa e di operai e impiegati che finiscono di lavorare alle cinque del pomeriggio. Ma questo mondo non c'è più.
   
Insieme a Vittorino Cenci (Lega), al capogruppo PD Giovanni Gallo, al Vice Presidente del Consiglio regionale Giampietro Marchese (PD) e al consigliere della Lega Federico Caner, ho presentato oggi una proposta di legge contenente "Nuove disposizioni in materia di disciplina dell'orario di servizio, dei turni e delle ferie delle farmacie" con lo  scopo di riorganizzare il servizio farmaceutico mettendo al centro il cittadino-utente e le sue necessità.
L'attuale normativa sull'orario dei servizi e dei turni delle farmacie è per molti versi vecchia e inadeguata soprattutto perché non risponde più alle esigenze di una società veneta che in questi anni si è profondamente trasformata assieme alla sua economia e al mercato del lavoro, dove sono ampiamente diffuse, se non prevalenti, tipologie di contratti lavorativi con orari sempre più flessibili e diversificati.
La Legge regionale 10 novembre 1994, n. 64 prevede infatti  che l'orario di apertura delle farmacie venete non possa superare le 40 ore settimanali e che l'apertura di questi esercizi debba tassativamente concentrarsi nei sei giorni feriali, cinque dei quali con un intervallo pomeridiano, mentre il sesto con solo mezza giornata lavorativa. È evidente che una simile regolamentazione degli orari non viene incontro alle mutate esigenze dei moltissimi cittadini che non hanno il tempo materiale per potersi recare presso questi esercizi durante i loro rigidi e limitati orari di apertura. Il  miglior modo di assicurare la più ampia accessibilità all'utente è quello di concedere ai titolari delle farmacie massima libertà nell'organizzazione e ampliamento degli  orari di apertura, ad esempio eliminando l'obbligo di chiusura per la pausa pomeridiana e consentendo l'apertura anche per le intere giornate del sabato e della domenica, fermo restando che la continuità del servizio farmaceutico deve essere comunque garantita attraverso le necessarie turnazioni.
La legge attule prevede addirittura l'obbligo di tener chiusa la farmacia per ferie almeno due settimane l'anno. E' una previsione priva di senso dato che molte farmacie sono condotte con personale dipendente o da genitori e figli che possono agevolmente organizzare la turnazione per le ferie senza dover per forza chiudere la farmacia.
Piena libertà anche di modulare l'orario sulle esigenze degli utenti e delle specificità delle aree servite anche per quanto riguarda l'orario serale e notturno. Si tratta di un'esigenza particolarmente sentita nelle aree ad elevata densità urbana e nelle zone turistiche ove, ovviamente, possono esserci orari diversificati in due stagioni estivo/invernale. 
Venezia 05 maggio 2009

Pdf Leggi il PDL


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