Seconda giornata di discussione sullo Statuto in Consiglio regionale. Il dibattito e' paradossale: e' sempre piu' evidente che non ci sara' nessuno Statuto e il gioco si concentrera' esclusivamente sull'attribuzione della colpa. La responsabilita' di questa situazione e' attribuibile interamente alla maggioranza: all'inizio della prima legistlatura c'erano condizioni di partecipazione e interesse del Veneto nei confronti dello Statuto tali da far pensare al raggiungimento di obiettivi eccellenti. Al termine della prima legislatura, l'interesse verso una carta costituzionale veneta era un po' scemato, ma si sarebbe riusciti ugualmente a produrre un buono Statuto. Quando e' iniziata la seconda legislatura avremmo potuto avere uno Statuto ordinario, adempiendo semplicemente e banalmente alla legge ma oggi, arrivati a questo punto, probabilmente non avremo nemmeno quello. Gia' da tempo le scelte piu' importanti per il Veneto non passano per il Consiglio regionale e pochi si pongo il problema di come adempiere alla funzione del Consiglio adattandosi alle trasformazioni. Gli strumenti di programmazione o sono inesistenti o sono ormai obsoleti. In questa situazione Galan puo' dire tranquillamente "facciamo le centrali nucleari in Veneto" senza che la nostra regione si sia mai dotata di un piano energetico, per non parlare del piano sanitario vecchio ormai di dieci anni. Se non si fa lo Statuto e' colpa della maggioranza ma il rischio che venga certificata la totale inutilita' dell'assemblea regionale. |