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18/07/2009
Treviso

Badanti: teatrino del centrodestra tra distinguo e retromarce.


Durante l'ultima campagna elettorale, tutto il centrodestra faceva a gara per proporre il pugno di ferro sull'immigrazione clandestina in nome della sicurezza. Oggi, che la legge l'hanno fatta e votata, si assistiamo a un vergognoso teatrino fatto di distinguo e retromarce, essendo ben chiaro il danno che migliaia di famiglie subiranno se non verranno applicatie deroghe e modifiche sostanziali al decreto sicurezza..

Il 2 luglio il decreto sicurezza diventa dunque legge. La clandestinita', prima considerata un illecito di tipo amministrativo, diventa reato punibile con l'arresto e l'incarcerazione.

Moltissime sono le famiglie italiane che si avvalgono dell'aiuto delle badanti (circa 700.000 in condizione di caldestinita') per assistere parenti non autosufficienti a causa dell'assenza di risposte adeguate da parte dei servizi pubblici.

Alcune di queste famiglie attendono dal 2007 di regolarizzare la posizione di queste persone. Dopo essere state escluse dal decreto flussi 2007 per esubero, ci hanno riprovato nel 2008 ma ad oggi nessuna risposta..

E' normale che ci si cominci a preoccupare, anche perche' non e' chiaro quali saranno le conseguenze della nuova legge sia per quanto riguarda le badanti che per le famiglie che le hanno accolte in casa loro.

Quindi tutti aspettano con ansia una delucidazione da parte dei membri del Governo a livello nazionale e degli amministratori a livello locale.

Le dichiarazioni puntualmente arrivano, ma anziche' mettere chiarezza generano piu' confusione. Piuttosto, la sensazione e' chi chi parla non abbia ben presente il quadro giuridico di riferimento... insomma, chi cercava risposte concrete e razionali si sente disorientato se non addirittura preso in giro.

Ecco alcune illuminanti dichiarazioni degli ultimi giorni relative all'ipotesi bipartisan di regolarizzare colf e badanti:
 

Maroni: “Nessuna sanatoria. Le badanti non regolari sono fuorilegge”

La Russa: “Le badanti sono necessarie, le colf molto meno: per loro non credo che sia possibile una regolarizzazione... D'altronde, contro di loro, di certo nessuno si metterà a fare la caccia”

Frattini: "Non è  necessaria alcuna sanatoria perchè la legge penale non è  retroattiva. Il problema è per chi lavora in nero, ma nessuna badante andrà mai in galera".

Sacconi: ”Bisogna regolarizzare solo in modo rigoroso e selettivo, tenendo ben strette le maglie, in modo da non favorire abusi e vanificare le norme contro la clandestinità".

Gasparri: “Per le badanti e le colf si potrebbero utilizzare i decreti sui flussi, previsti dalla legge Fini-Bossi. Sono i decreti con i quali ogni anno il governo stabilisce quanti extracomunitari possono entrare nel nostro Paese. Prima di farne entrare altri, potremmo vedere se il meccanismo dei flussi può essere applicato a persone che già vivono in Italia e hanno fatto domanda per regolarizzare il loro stauts".

Calderoli: “Nessuna sanatoria ne' regolarizzazione. Perché non prendiamo in considerazione tante donne italiane disponibili a fare le badanti? In un periodo di crisi come questo, sono disposte a lavorare ad ore appunto come colf o assistenza agli anziani”

Gentilini: “Non si può fare una regolarizzazione generalizzata... il numero dei raccoglitori di pomodori si può forse ridurre, ma le badanti sono necessarie. Io non propongo sanatorie ma pretendo che vengano messe in regola e bisogna affrontare la questione anche caso per caso”

Gobbo: “Nessuna sanatoria ma una corsia preferenziale per la regolarizzazione delle collaboratrici domestiche, anche se solo in casi di assoluta necessità”.

Riepilogando, tutti sono contro la sanatoria per le badanti (che significa dare la possibilita' di mettersi in regola a chi lavora gia' qui ma non e' riuscito ad entrare nel decreto flussi); alcuni di questi sono a favore di una regolarizzazione per le badanti (termine che ha lo stesso significato di sanatoria, ossia quello di dare la possibilita' di mettersi in regola a chi lavora gia' qui ma non e' riuscito ad entrare nel decreto flussi); altri, contrari sia a sanatorie che a regolarizzazioni, sono per una corsia preferenziale per le badanti (che altro non e' se non una sanatoria solo per le badanti). C'e' anche chi, come Gasparri, propone di utilizzare il decreto flussi senza considerare (o sapere) che per legge il decreto flussi riguarda solo persone che non sono gia' qui ma nel loro paese di origine e in seguito ad una "chiamata" fatta da un potenziale datore di lavoro ottengono il visto per venire in Italia.

Questa confusione giuridica e terminologica non fa presagire nulla di buono per quanto riguarda la soluzione del problema: le badanti continueranno a lavorare irregolarmente con il terrore di essere arrestate oppure verranno regolarizzate? Le famiglie potranno continuare ad avvalersi del loro aiuto oppure dovranno cacciarle fuori di casa? A questo proposito la rassicurazione del Governo ha un che di sconcertante. Sacconi e La Russa affermano che la legge penale non e' retroattiva e che quindi nessuno e' perseguibile per gli anni precedenti. Vero, ma dal 2 luglio e' in vigore il reato di clandestinita' quindi, prendendo ad esempio la nostra regione, a partire da quella data le 25.000 badanti irregolari che supportano altrettante famiglie venete dovevano essere messe fuori dalla porta e arrestate. A quel punto chi si fara' carico delle spese di assistenza per quelle persone non autosufficienti che si troveranno senza nessun aiuto?

Questa ipocrisia di fondo non riesce pero' a nascondere il fatto che si stia preparando una vera e propria sanatoria, probabilmente con numeri simili a quella del passato governo Berlusconi. Una sanatoria che è sicuramente indispensabile, che difficilmente potrà essere limitata solo a colf e badanti e che andrà estesa, per ovvi motivi di equità, a tutti gli stranieri che hanno un datore di lavoro oggi disposto ad assumerli. Sottolineo "oggi", perche' sarebbe sbagliato basarsi sulle domande inevase dei decreti flussi passati, come suggeriscono alcuni del centro-destra, perche' nel frattempo c'e' stata la crisi, molte aziende hanno chiuso i battenti, altre hanno i dipendenti in cassa integrazione, ecc. E' necessario quindi fare un ragionamento serio su come gestire il problema tenedo conto di tutti questi fattori, senza giocare sulle paure della gente che sono state pericolosamente alimentate per tutta la durata della campagna elettorale.

 


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