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21/07/2009
Treviso

Il dietrofront sulle ronde e' l'ennesima contraddizione della Lega: prima gioca sulle paure della gente e poi quando si tratta di passare ai fatti non sa che pesci pigliare

Gianantonio Da Re, segretario provinciale della Lega e sindaco di Vittorio Veneto ha dichiarato ieri che le ronde possono aspettare in quanto " a Vittorio Veneto non ci sono cosė tanti fatti delittuosi da rendere necessaria l'iniziativa". Gli fanno eco altri sindaci come il leghista Battista Zardet di Revine Lago e Cristina Pin di Cison di Valmarino. E mentre Gentilini parla di attendere i regolamenti attuativi prima di discutere delle ronde, molti comuni denunciano la mancanza di vigili e l'impossibilita' di assumerne di nuovi.

Si tratta dell'ennesima farsa messa in scena dalla Lega: durante la campagna elettorale si sono prese di mira le paure della gente sbandierando il pugno di ferro contro gli immigrati clandestini e l'istituzione delle ronde. Ora che il decreto sicurezza e' stato approvato gia' si parla di una mega sanatoria (ma si tiene a precisare solo per le badanti) e per quanto riguarda le ronde la confusione e' se possibile ancora maggiore.

La Lega ancora una volta evidenzia le sue contraddizioni: durante l'incontro del Comitato per l' Ordine e la Sicurezza a Vittorio Veneto ha preferito non toccare il tema delle ronde, mentre quando era in campagna elettorale parlava delle ronde come di uno strumento indispensabile per garantire la sicurezza dei cittadini. Oggi sembra che tutto d'un tratto non ce ne sia piu' bisogno, che le nostre citta' siano piu' sicure e che le forze dell'ordine non abbiano bisogno di "aiuto". La verita' e' che passare dagli slogan ai fatti e' complicato, soprattutto se si tratta di slogan che hanno come unico fondamento la strumentalizzazione delle paure della gente.


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