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03/08/2009
Treviso

"Necessario accertamento sulle responsabilità e sulle misure di sicurezza: possono esistere altre signore Bolzan che usano le casse delle ulss venete come il loro bancomat personale"


Questa mattina la V commissione sanità del consiglio regionale ha effettuato un sopralluogo a Treviso per incontrare il direttore generale Claudio Dario e gli altri dirigenti dell'Uls.
Nonostante il vergognoso tentativo della Lega di imporre il silenzio sull'imbarazzante vicenda del furto milionario, con l'obiettivo di ridurre la visita della commissione ad uno sterile spot mediatico, il Consigliere Bottacin ha interrogato ancora una volta il direttore generale Caludio Dario a proposito del furto messo in atto dalla Bolzan: "Due sono i nodi più importanti da sciogliere: il primo riguarda le responsabilità, il secondo le misure di sicurezza. Dalla soluzione di entrambi dipende il rapporto di fiducia tra il cittadino e il servizio sanitorio - spiega Bottacin - Responsabilità perchè non è plausibile che a rispondere di un furto di tale portata siano solo la Bolzan e il suo diretto responsabile. E' necessario capire se ci sono complici, e questo è compito della magistratura, ma anche capire se chi doveva garantire sicurezza delle procedure non l'ha fatto".
"Misure di sicurezza: ricordo che il furto è stato scoperto per un errore dell'impiegata stessa, la quale ci fornito una descrizione dettagliata e surreale della facilità con la quale riusciva a sottrarre denaro  - continua Bottacin - A questo punto mi chiedo come si possa utilizzare un sistema informatico che permette a qualsiasi impiegato di cancellare ogni traccia di spostamenti di denaro".
Bottacin sottolinea come anche questa volta alla precisione delle domande non siano corrisposte risposte altrettanto precise: "Anche comprendendo il segreto istruttorio - conclude Bottacin - ritengo del tutto ingiustificate le reticenze manifestate dal direttore generale dell'Ulss 9 e dalla direzione regionale della sanità. Non va dimenticato che il sistema informativo è lo stesso in tutte le aziende sanitarie venete e che quindi non si può fare a meno di chiedersi se possano esistere altre signore Bolzan che usano le casse di una delle nostre uls come il loro bancomat personale".


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