Muraro pretende di controllare il settore caccia come se fosse "roba sua" provocando danni gravi e ripetuti. Il Presidente della Provincia vuole scegliere la commissione in maniera totalmente discrezionale imponendo una rosa di sei nomi alle associazioni per poter agire in assoluta libertà e dimostrando ancora una volta la sua totale inaffidabilità.
D'altronde quale credibilità può avere un Presidente della Provincia che assieme al sindaco del capoluogo e suo compagno di partito si fa fare un esame "addomesticato" per la licenza di caccia senza verbale né presenza di commissari e una volta emerso l'illecito scarica su altri le proprie responsabilità lasciando che a pagare il prezzo penale sia un suo dipendente?.
In seguito alla vicenda delle licenze di caccia concesse irregolarmente a Muraro e a Gobbo, a dicembre dello scorso anno ero intervenuto chiedendo all'Assessore regionale Donazzan di ritirare la delega in materia di caccia alla Provincia di Treviso. Alla luce dei fatti emersi negli ultimi giorni, ritengo di dover reiterare la richiesta: il settore caccia nel trevigiano deve essere gestito da un commissario per bloccare l'illegalità e il continuo e reiterato sprezzo delle regole che stanno causando gravi danni economici (cause, avvocati, ricorsi, tabellazioni fatte, tolte, rimesse, ecc.) e ambientali nel nostro territorio.
Dalla vicenda dei corridoi venatori fatta per regalare nuovi spazi di caccia andando contro la legge regionale, a quella dell'esame irregolare fino alla vicenda odierna della commissione, è chiaro che a Treviso la gestione del settore caccia avviene al di fuori del sistema di regole dettato dalle leggi nazionali e regionali e dalle direttive europee che tutte le altre province venete rispettano. |