Esprimo la mia solidarietà nei confronti del procuratore Fojadelli e di tutte le forze dell'ordine impiegate per la rilevazione delle infrazioni stradali. E' da più di un anno che denuncio questo clima diffuso che dipinge gli automobilisti che infrangono i limiti di velocità come vittime, le forze dell'ordine come aguzzini e gli autovelox come strumenti diabolici utilizzati per compiere atti di ingiustizia. Questo clima diffuso di indulgenza verso chi infrange norme indispensabili a garantire la sicurezza è inammissibile, soprattutto in una regione come il Veneto e in una Provincia come Treviso che hanno il triste primato nazionale per quanto riguarda il numero degli incidenti, nei quali sono coinvolti perlopiù soggetti deboli come ciclisti e pedoni, anziani e bambini. Come sindaco ho letto migliaia di ricorsi inviati da automobilisti "pizzicati" per eccesso di velocità: quasi nessuno contestava di aver effettivamente compiuto l'infrazione mentre la stragrande maggioranza cavillava, con tutte le pretestuosità degli azzeccagarbugli, sulle modalità in cui questa era stata rilevata. Sono sorte ovunque agenzie e studi legali che hanno un solo mestiere: garantire l'impunità ad automobilisti che hanno sicuramente ed incontestabilmente infranto il Codice della strada.
La denuncia di Fojadelli evidenzia che abbiamo passato il segno: dai ricorsi siamo arrivati alle ingiurie e addirittura all'aggressione fisica nei confronti delle forze dell'ordine! E' necessario che tutta la classe politica in sinergia con i media si adoperi seriamente e con responsabilità per attuare un cambiamento culturale che vada nella direzione del maggiore rispetto per la propria vita e quella degli altri. |