Grande vittoria: il primo di ottobre il Consiglio di Stato ha emanato un'ordinanza che sospende l'autorizzazione di Mestrinaro per l'impianto di smaltimento di rifiuti inquinanti di S. Alberto di Zero Branco dando ragione al Comune che aveva fatto ricorso al T.A.R. Il 18 marzo 2009 con i colleghi Causin, Atalmi, Zabotti, Pettenò e Bettin avevamo presentato in Consiglio regionale una mozione, mai accolta, chiedendo alla Giunta di negare l’autorizzazione alla realizzazione e all’esercizio dell’impianto di smaltimento per rifiuti speciali, progetto presentato in Regione dalla Mestrinaro nel 2005. Nello specifico, il progetto riguardava la realizzazione di un impianto di lavorazione e discarica di tipo 2B per rifiuti inerti provenienti da lavorazioni di altre aziende, impianto che sarebbe stato allestito proprio nell'area a ridosso della campagna dove viene coltivato il pregiato radicchio rosso di Treviso e che avrebbe causato una vera e propria emergenza ecologica nell'ipotesi di versamenti di sostanze pericolose che avrebbero inquinato le acque del fiume Dosson. La sentenza del Consiglio di Stato ha dunque dato ragione al Comune di Zero Branco che da anni chiedeva chiarimenti sulle attivita' della Mestrinaro e che aveva presentato un ricorso al T.A.R contro la Regione Veneto nei confronti dell'azienda. Il Consiglio di Stato ha quindi ordinato la sospensione dell'autorizzazione alla realizzazione dell'impianto di smalitimento in considerazione del fatto che “ l’effetto dell’approvazione del progetto, che costituisce ex lege variante allo strumento urbanistico comunale, non toglie che la conferenza di servizi debba valutare tutti gli elementi relativi alla compatibilità del progetto con le esigenze ambientali e territoriali” e soprattutto che “ sussiste una sentenza di condanna irrevocabile per il reato di traffico illecito di rifiuti a carico del legale rappresentante della società richiedente l’autorizzazione”.
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