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20/10/2009
Venezia

Fondo per la non autosufficienza: il momento della verita'


Se la maggioranza rispetterà gli impegni presi, giovedi' prossimo partirà finalmente la discussione in Consiglio regionale del progetto di legge sul Fondo Unico per la non autosufficienza. Una discussione piu' e piu' volte rimandata e che si annuncia estremamente travagliata, soprattutto dopo l'annuncio del Governo di voler azzerare - con la Finanziaria 2010 - sia il Fondo nazionale per la non autosufficienza che il Fondo per la famiglia istituiti dal governo Prodi.
Tradotto in cifre significa che in Veneto ci saranno circa 30 milioni di euro in meno per il settore sociale con la conseguente diminuzione di circa 1/3 delle risorse oggi dedicate ai servizi territoriali riguardanti la non autosufficienza e i minori.
Sono le stime dell'Organizzazione Mondiale della Sanità a lasciare pochi dubbi sulle gravi conseguenze di questa scelta irresponsabile che tocchera' un numero elevatissimo di famiglie: per l'Italia l'attesa di vita con disabilità è di nove anni (in altre parole, ognuno di noi trascorrera' mediamente nove anni della propria vita in condizioni di non autosufficienza), e attualmente nel Paese sono circa 2 milioni e 800 mila le persone non autosufficienti di tutte le età, la maggior parte anziani.
In Veneto sono circa 200.000 le persone non autosufficienti a cui il sistema regionale garantisce oggi circa 25.000 posti in istituto (centri pubblici o privati, case di riposo, ecc.) mentre gli altri vengono assistiti a casa. Di questi solo 25.000 usufruiscono dell'assegno di cura erogato dalla Regione Veneto mentre ad altri 2.822 viene erogato l'assegno di contributo alle spese per l'assistente domiciliare (mediamente 200 euro mensili). Tutti gli altri sono completamente a carico delle famiglie, in alcuni casi sostenute dai servizi sociali dei Comuni, i quali, però, sono oggetto anch'essi di tagli mediamente superiori al 5% dei trasferimenti correnti oltre che ai vincoli di spesa determinati dal patto di stabilità.
In questo contesto il Fondo per la non autosufficienza rappresenta la più urgente delle risposte alla crescente insicurezza determinata dalla crisi economica in una popolazione sempre più anziana. Accanto alla pensione e all'accesso universale all'assistenza sanitaria, infatti, è necessario dare a tutte le famiglie venete la garanzia che non sono sole di fronte all'evenienza - sempre più frequente - di dover convivere per un lungo periodo con la necessità di dare adeguata assistenza ad un congiunto non autosufficiente.
L'istituzione del Fondo, il meccanismo con cui esso sarà alimentato (noi proponiamo che sia una quota dell'addizionale IRPEF fissata annualmente) e, soprattutto, l'entità del suo finanziamento, sono le questioni sul tappeto.
Giovedi' sarà quindi il momento della verita': si capira' infatti se la maggioranza che guida la Regione intende costituire un vero Fondo stanziando risorse sufficienti, oppure se seguirà l'esempio del governo nazionale limitandosi a riclassificare i finanziamenti gia' previsti (e notevolmente diminuiti rispetto agli anni precedenti), svuotando di ogni senso il progetto.


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