Ieri e' stata presentata la relazione dell'Osservatorio sulla Spesa per quanto riguarda la Legge regionale sulla mobilita' e la sicurezza stradale. Sono state dettagliate analiticamente le varie voci di spesa, quanto e come è stato speso dai Comuni beneficiari dei contributi, ma purtroppo manca l'informazione più importante: ovvero se i 100 milioni di euro investiti sulla sicurezza stradale nei Comuni siano realmente serviti a far diminuire gli incidenti, a ridurre il numero di morti e feriti sulle nostre strade. L'analisi condotta tenta di mettere in relazione gli investimenti regionali effettuati sulla rete viaria con la riduzione del numero di sinistri e di vittime della strada. Ma la mancanza di un sistema unificato di rilevazione degli incidenti stradali e la carenza di un catasto aggiornato delle strade comunali, provinciali, regionali e statali, non consente di verificare se gli interventi realizzati sono stati efficaci per mettere in sicurezza i "punti neri" della viabilità veneta, che come sappiamo sono davvero numerosi. A 18 anni dal varo della legge, non sappiamo ancora se i soldi che come Regione eroghiamo ai Comuni per migliorare la sicurezza stradale e la mobilità ottengono i risultati sperati o se vengono utilizzati in maniera (speriamo) comunque utile, ma con altre finalità. Intanto, purtroppo, la nostra Regione continua a vantare il primato negativo del maggior numero di incidenti e di morti per chilometro sulle strade. Assegnare i soldi a pioggia come e' stato fatto finora non serve a nulla: per ottenere risultati concreti e' necessario attivare un rilevamento sistematico degli incidenti per avere un quadro preciso delle aree piu' a rischio. Ad oggi infatti i dati sugli incidenti elaborati dall'Osservatorio si riferiscono alle province e non ai singoli tratti stradali come invece dovrebbe essere se si vuole evitare di assegnare i soldi a caso adottando un criterio di distribuzione mirato. |