“I miei manifesti elettorali che sono stati affissi a Mogliano, venerdì sera, erano del tutto regolari, negli spazi assegnati al candidato Presidente Bortolussi dalla Corte d’Appello di Venezia ed al Partito Democratico, dal Tribunaloe di Treviso con il sorteggio di venerdì sera”. Ad affermarlo è Diego Bottacin dopo l’annuncio di una sanzione da parte del Comune di Mogliano Veneto.
“Sabato pare che il Tribunale di Treviso abbia fatto un nuovo sorteggio, senza avvisare i partiti in lizza, assegnando un nuovo numero, il 3 non più il 4 al Partito Democratico e senza che questo ci fosse notificato”
Sulla base di qualche cavillo, che ufficialmente non è stato ancora comunicato all’interessato, il Comune di Mogliano ha provvedutio nella giornata di ieri (lunedì 8 marzo) a rimuovere i manifesti di Bottacin, oscurandone di fatto la campagna elettorale.
“E’ inaudito –attacca Bottacin- oggi sui tabelloni elettorali c’erano solo i manifesti di Zaia. Il Comune ha impegnato proprio personale per rimuovere i miei manifesti, sperperando denaro di tutti i cittadini, per favorire Zaia che ha già imperversato su tutti i mezzi possibili, anche di dubbia legittimità, ed anche, pare, a spese del contribuente. Siamo davvero al paradosso, a Roma il Governo fa un decreto anticostituzionale per riammettere in Lazio la lista del PDL mai presentata ed a Mogliano si oscurano i manifesti senza nemmeno spiegare il perché”.
Bottacin denuncia la disparità di trattamento e di condizioni per i candidati “semplici” che possono far vedere il loro volto solo con i manfesti affissi, nei 30 giorni antecedenti il voto, esclusivamente sui tabelloni elettorali, e per i candidati “ministri” che da mesi hanno tappezzato le nostre città a partire dalle gigantografie fino ai portarifiuti, senza parlare dei camion pubblicitari illegali perché fermi agli angoli delle strade e della rivista patinata di Anci Sanità, recapitata a molti trevigiani con un megaservizio su Zaia sulla quale sta indagando la magistratura. |