“Quando si tratta di sensibilizzare le persone sui rischi legati all’abuso di alcol, una campagna, anche la più scioccante, è benvenuta se efficace. Ma se dal fronte istituzionale arrivano segnali accomodanti, ogni battaglia diventa inutile”.
A dirlo è il consigliere regionale del Partito Democratico, Diego Bottacin, a commento della campagna-choc (l’immagine di un feto immerso in un bicchiere di spritz) promossa dall’Ulss 9 di Treviso per contrastare gli abusi di alcolici da parte delle donne in gravidanza.
“Così come è valso nella lotta contro il fumo, per sconfiggere abitudini deleterie per la salute legate all’alcol già non sono sufficienti le campagne a singhiozzo, che hanno il sapore di fuochi di paglia isolati. Se poi - prosegue il consigliere regionale trevigiano - ci si mette il presidente della Regione Zaia che, oltre a fare l’elogio del bere, fa una battaglia contro l’abbassamento dei limiti di alcol consentiti per la guida ed un deputato come Vallardi che vuole introdurre la patente a ore per chi se l’è vista ritirata, allora tutto diventa tremendamente difficile”.
“E così anche lo sforzo e l’investimento fatti per quest’ultima campagna rischiano di essere buttati al vento: non certo per colpa dell’Ulss o degli ideatori - conclude Bottacin - ma per l’incoerenza e la volontà politica di compiacere il senso comune e le lobby economiche”. |