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21/06/2010
Treviso

SALDI POSTICIPATI, MA SOLO IN VENETO: DANNO SCHIACCIANTE PER GLI ESERCIZI PERIFERICI


“Sicuramente il consumatore ha il diritto di essere tutelato meglio dalla giungla di iniziative promozionali che nulla hanno a che fare con la merce invenduta (come ad esempio le liquidazioni fatte per una semplice ridipintura, i saldi di fine stagione dove trovi di tutto tranne che merce stagionale, ecc.). Tuttavia negare l’anticipo dei saldi in Veneto senza prima aver preso accordi con le regioni limitrofe significa solo danneggiare il commercio veneto, soprattutto nelle aree di confine regionale”.

Questo il commento del consigliere regionale Diego Bottacin (PD) riguardo la  deliberazione del Consiglio Regionale Veneto che fissa al 17 luglio l’inizio dei saldi di fine stagione. Il Consiglio ha così accolto le richieste della Confcommercio e della Confesercenti, ed ha avuto il favore anche delle associazioni dei consumatori. Si è messo così un freno alla corsa all’anticipazione dei saldi, ma non si è tenuto conto di un importante aspetto: in tutte le regioni confinanti con il Veneto i saldi iniziano ben prima (il 3 luglio  in Emilia Romagna, Lombardia e Friuli, il 15 in Trentino). Il risultato: tutti i negozi e gli esercizi commerciali ai confini si vedranno “superati” di due settimane dalla concorrenza delle altre regioni.

“Pur comprendendo le ragioni che possono aver spinto la Regione a stoppare l’anticipazione delle svendite (ancora un po’ e i saldi di inizio stagione sarebbero partiti prima della stagione stessa)”
continua Bottacin, “Ritengo grave che non si sia provveduto per tempo a coordinare questa iniziativa con le regioni limitrofe. In questo modo infatti la già precaria condizione della rete commerciale, specie quella minore (colonna portante della vitalità dei nostri centri storici) viene fortemente penalizzata in tutte le zone di confine. Una sorta di protezionismo alla rovescia, insomma, che invece di favorire le attività commerciali del Veneto favorirà invece l’esodo della clientela di là del confine regionale”.

La scelta del consiglio poteva essere salutata con favore se fosse stata preparata con le necessarie intese con le regioni confinanti. Continua Bottacin:

“Le scelte affrettate sono sempre dannose: oggi serve piuttosto una nuova legge, uguale per tutti, che liberalizzi i saldi togliendo di mezzo regole anacronistiche, sistematicamente aggirate e incompatibili con le attuali necessità tanto degli operatori commerciali che dei consumatori”.


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