Una richiesta urgente al presidente della 5^ commissione consiliare Leonardo Padrin per discutere del futuro del CRIC (centro di riferimento per l’invecchiamento celebrale) che sembra tutt’altro che roseo.
E’ partita oggi da parte di Diego Bottacin del Gruppo Misto (Verso Nord) e di Moreno Teso del PDL una lettera al presidente della 5^ commissione Padrin, in cui si chiede la possibilità di affrontare una problematica che sta interessando moltissime persone.
“Dopo lo spostamento da Arcugnano a Valdastico del CRIC, il centro stesso – affermano i consiglieri - ha drasticamente ridotto la qualità del servizio offerto, diminuito il personale assegnato, ridimensionato la propria operatività e si trova ad operare in difformità da quanto stabilito dalla programmazione regionale e dalle schede di dotazione ospedaliera. Il perdurare di questa anomala situazione comporterà la chiusura del centro che, in questa situazione, non è in grado di operare per gli scopi per cui era stato costituito. Chiediamo la discussione di questo argomento in quinta commissione”.
Il CRIC si occupa in prevalenza di persone affette dal morbo di Alzheimer, un problema che interessa molte famiglie anche in Veneto e che sembra destinato a crescere nei prossimi anni. A livello mondiale infatti, come dimostra il rapporto mondiale a Alzheimer 2010 redatto dall’Alzheimer’s Disease International, i costi sono destinati ad aumentare vertiginosamente. Secondo stime provvisorie, infatti, ci potrà essere un incremento dell’85% da qui al 2030 basandosi sull’aumento previsto del numero delle persone affette da demenza. Vi è, quindi urgente necessità di sviluppare servizi integrati di assistenza sanitaria sociale economicamente efficienti che vadano incontro ai bisogni delle persone affette da demenza e di coloro che se ne prendono cura durante il decorso della malattia e di strategie di prevenzione basate sull’evidenza. |