“Una manovra in controtendenza rispetto agli ultimi decenni: la spesa corrente si contrae in maniera rilevante e quella per gli investimenti si ferma a zero. E non c’è segnale di vere riforme”. Diego Bottacin, consigliere regionale del Gruppo Misto (Verso Nord) esprime le sue considerazioni sulla finanziaria regionale. “In campagna elettorale questo governo aveva suscitato attese di cambiamento e ha fatto crescere molte aspettative su profonde riorganizzazioni e importanti riforme in alcuni settori – spiega Bottacin -. La natura di questo bilancio invece è stata quella di tagliare dove meno si scontenta. Non è la scelta giusta. In questo momento di crisi, i problemi si possono affrontare in due modi: tirando a campare e cercando di scontentare il meno possibile e aspettando che la crisi passi da sola; oppure cercando di affrontare i nodi irrisolti che conosciamo. E’ la seconda quella da applicare nella nostra realtà. Siamo perfettamente consapevoli che le riforme non si fanno con i bilanci, ma i bilanci seguono le riforme e fino ad oggi non abbiamo visto né progetti di legge né disegni amministrativo rilevanti che facciano intendere che dalle promesse si sta passando ai fatti. “Senza progetti di riforma non c’è emendamento che possa dar senso ad un bilancio privo di idee e obiettivi”. E il consigliere di “Verso Nord” porta alcuni esempi. “In tema di sanità – spiega Bottacin - stiamo assistendo alla barzelletta delle bozze di piano sociosanitario, che tutti hanno, compresi i giornalisti, ma di cui non si può parlare perché, a causa dei contrasti interni alla Giunta veneta, nessuno ci consegna formalmente uno straccio di documento. Per paradosso, poi, le associazioni di categoria ci mandano le loro osservazioni, ma noi questo piano non siamo nelle condizioni di esaminarlo. Oltretutto nella bozza che sta circolando, ci si ferma alle enunciazioni di principio senza scendere nei dettagli. Parliamo di riorganizzazione del sistema sociosanitario, vogliamo dire quali ospedali, quali ulss, quali realtà verranno riorganizzate e come? Ci saranno chiusure, tagli? E poi consideriamo che, per bocca dello steso Presidente Zaia, da priorità del 2010 il piano è diventato priorità del 2011. Quanto lo rimanderemo ancora?”. In tema di sociale, poi, Bottacin si rivolge direttamente all’assessore Sernagiotto. “Voi dite che il sistema deve cambiare per andare verso un sistema più sussidiario, meno stato più società. Bello slogan assessore, lo condivido è la linea guida di qualunque riforma del welfare. Ma – conclude - non si può fare l’affermazione e tagliare tutto compreso ciò che proprio fa sussidiarietà nella nostra regione, a partire dalle scuole paritarie. Questo porta alla sparizione del sistema sociale stesso, non alla sua riforma”. |