Alla vigilia dell’apertura della stagione della caccia, la Provincia di Treviso non si era ancora adeguata alla delibera di giunta del 7 agosto che aveva cancellato i corridoi venatori per evitare la mattanza di fauna selvatica protetta.
Ho chiesto con forza alla Provincia di Treviso di adeguarsi alla nuova normativa che ha affossato i corridoi venatori istituiti dal nuovo Piano faunistico-venatorio di gennaio.
La delibera anti-corridoi è andata a correggere un provvedimento sbagliato, ma la Provincia di Treviso, che era stata l’unica nel Veneto a bruciare i tempi e a modificare i confini delle aziende faunistico-venatorie, istituendo i “corridoi” (un regalo bello e buono fatto ai cacciatori e alle associazioni venatorie, storico bacino elettorale della Lega Nord e del centrodestra), non ha voluto fare un passo indietro, si appellata al Tar veneto e ha vinto.
Il mio appello è che la giunta regionale intervenga tempestivamente decretando il divieto di caccia nei corridoi sia per prevenire un’abnorme pressione venatoria su quelle aree dove la fauna si è rifugiata sia per ragioni di ordine pubblico. |