Per niente soddisfatto del Piano sociosanitario presentato dalla giunta regionale, L’Ulivo in regione ha messo a punto una programmazione alternativa. Le proposte più significative e innovative riguardano:
- l’attuazione della riforma quadro dei servizi sociali L.328 /2000;
- l’istituzione del Fondo per la non autosufficienza;
- il ruolo dei Comuni nella programmazione e nella nomina dei Direttori Generali;
- la forte valorizzazione del ruolo degli operatori attraverso l’istituzione del Collegio di Direzione, protagonista nella formulazione degli atti di governo clinico e dei programmi di formazione del personale;
- la promozione della partecipazione dei cittadini, delle OOSS e del Terzo settore nelle scelte che riguardano la programmazione socio sanitaria e sociale
- il dimensionamento della rete ospedaliera e il riordino degli ambiti delle Aziende ULSS;
- la definizione dei livelli essenziali di assistenza tra i quali sono inclusi quelli erogati agli anziani non autosufficienti nelle RSA;
- i nuovi criteri di ripartizione del Piano sociosanitario, che superino le inaccettabili sperequazioni del sistema oggi vigente.
La parte centrale della proposta che innova fortemente il modello socio sanitario veneto è contenuto negli obiettivi e nelle azioni per la continuità assistenziale che si può riassumere nella missione affidata al servizio sanitario regionale di portare i servizi sanitari vicino ai cittadini.
CASA DELLA SALUTE, LE UTAP (in esse contenute), GLI OSPEDALI DI COMUNITÀ sono tutte strutture e attività all’interno del Distretto, il quale svolge un ruolo guida per l’erogazione dei servizi sanitari nel territorio, che mirano al consolidamento dello stato di salute dei cittadini e alla prevenzione per la tutela della loro salute e per sollevare le famiglie dalle attività di cura che non sono in grado di svolgere.
Tutti i servizi erogati dal Distretto configurano il ruolo fondamentale del territorio senza però intaccare quello dell’Ospedale per acuti. |