Spot costosi e politica degli annunci (quotidiani). In attesa di risultati celeri e concreti in tema di abbattimento delle liste di attesa, non passa giorno che l’assessore Martini non ci delizi con qualche “geniale” trovata, come se i problemi della Sanità veneta si risolvessero a colpi di slogan o conquistando i titoli dei giornali. Una delle ultime proposte-spot è stata l’introduzione del cup manager, una non ben precisata nuova professionalità da… “formare professionalmente nel prossimo futuro!”.
Le scelte in tema di politica sanitaria devono essere concrete ed efficaci. Invece di tanti spot e cup manager, la strada da perseguire è un’altra, ovvero quella dei provvedimenti strutturali, come l’aumento dell’orario di utilizzo delle apparecchiature diagnostiche. Infatti, nonostante la politica delle prioritarizzazioni, i tempi di attesa per le prestazioni sanitarie non si sono normalizzati.
Ho voluto formalizzare il mio disappunto per una politica sanitaria gestita a suon di spot, presentando un’interrogazione in cui denuncio la costosa e inutile campagna pubblicitaria sulle liste d’attesa: 175 mila 980 euro, che sarebbe invece stato meglio destinare a correggere e migliorare l’efficienza del sistema di prenotazione.
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