VENEZIA, 2 GENN. - «An e Udc sembrano invocare più collegialità nella nomina dei direttori generali delle Ulss venete solo per piazzare qualche amico loro, al posto degli amici di Galan. Dovrebbero invece denunciare il metodo autocratico del Presidente della giunta perché la centralizzazione del potere di nomina dei dirigenti della Sanità si ripercuote negativamente sulla qualità dei servizi ai cittadini». Lo afferma Diego Bottacin (Partito Democratico) vicepresidente della Commissione regionale Sanità.
«Infatti, quando, come in questo caso, si accentra tutto il potere esclusivamente a livello regionale, deresponsabilizzando i livelli territoriali - ragiona Bottacin - si crea un meccanismo dannoso per la qualità dei sevizi sociosanitari perché i manager della Sanità risponderanno solo per via politica, non certo dei risultati raggiunti. La proposta del centrosinistra, che verrà a breve formalizzata in un disegno di legge, è radicalmente diversa e prevede che il management sanitario venga nominato di intesa con l’esecutivo della conferenza dei sindaci, in modo che ci sia una forte responsabilizzazione verso il territorio sui risultati del servizio.»
«“Il cittadino al centro del servizio sociosanitario” non deve rimanere solo un bello slogan dell’assessore Martini, ma deve tradursi in fatti concreti – conclude il consigliere regionale del PD – I primi referenti dei cittadini sono i sindaci e gli amministratori locali, non certo Galan e Ruscitti, pertanto i sindaci e gli amministratori locali devono essere coinvolti nelle scelte che si ripercuotono direttamente sulla qualità del servizio.» |