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Treviso 25/01/2005
Agorà Produrre meno rifiuti, una scelta responsabile
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Incentivare una politica di riduzione alla fonte dei rifiuti, assieme naturalmente alla prassi della raccolta differenziata è l’unica strada per riuscire a gestire il corretto smaltimento dei rifiuti, che è uno dei grandi problemi del nostro tempo.
All’impegno delle istituzioni nel promuovere ed adottare la raccolta differenziata, che nella nostra regione ha dato risultati soddisfacenti, non ha finora fatto seguito un altrettanto deciso impegno sul fronte della riduzione della produzione dei rifiuti. Un obiettivo a cui si può tendere solo con una presa di coscienza del mondo produttivo ed un impegno concreto delle associazioni di categoria.
Del resto, non è più pensabile, in un’ottica di lungo termine, mantenere gli standard di attuali di produzione di beni (almeno di quelli non essenziali, come gli imballaggi!), in un quadro di risorse energetiche finite e dell’accesso alle medesime da parte di sempre nuovi paesi emergenti.
Il percorso di inversione dell’attuale tendenza deve cominciare da subito. Gli enti locali, a cominciare dalla Regione, possono farsi promotori di questo nuovo modo di produrre e consumare. Alcuni enti hanno già iniziato a fare la loro parte. Ecco il caso virtuoso della Regione Piemonte.
In Piemonte, il progetto “detersivi self service”
La Regione Piemonte, nel dicembre del 2006, è stata la prima in Italia ad attivare il progetto “detersivi self service”, promuovendolo e finanziandolo.
Lo scopo è quello di far diminuire i rifiuti da imballaggio, attraverso un sistema di vendita sfusa di detergenti all’interno degli ipermercati: ogni consumatore acquista il contenitore con il detergente solamente la prima volta.
Successivamente viene acquistato solamente il contenuto, riutilizzando il contenitore che viene riempito direttamente dai distributori collocati negli ipermercati.
Un contatore che indica il risparmio di acqua e di CO2, apposto sugli erogatori, permette di vedere anche i minimi risultati raggiunti in tempo reale, dato che si mette in funzione al termine di ogni singola operazione di ricarica.
Da subito, quindi, aumentano le motivazioni a percorrere la strada delle giuste pratiche ambientali.
Il contenitore non è più un elemento usa e getta, ma un oggetto da riutilizzare periodicamente, riempiendolo di nuovo prodotto ed evitando quindi l'incremento di rifiuti in plastica.
I vantaggi in termini economici sono di rilievo: - il produttore acquista e riempie meno imballi, che notoriamente rappresentano un costo notevole; - i punti vendita producono meno rifiuti e riducono il tempo di allestimento degli scaffali; - il consumatore risparmia sull’imbottigliamento e sull’imballo, acquistandoli prodotto ad un prezzo sensibilmente inferiore.
I vantaggi dal punto di vista ecologico sono davvero confortanti: in Piemonte, ad un anno dall’avvio del progetto, sono state risparmiate sinora più di 80mila bottiglie di plastica.
Tradotto in parametri ambientali significa che in atmosfera non sono state emesse 13,4 tonnellate di anidride carbonica e si sono economizzati poco più di 206 MW/h di energia elettrica e poco meno di 5 tonnellate di plastica.
Per il cittadino, grazie ad una organizzazione produttiva diversa, si tratta di una trasformazione culturale che, intervenendo sulle azioni quotidiane e sugli stili di vita, rende la relazione uomo-ambiente più sostenibile.
A mio avviso si tratta di un’iniziativa lodevole e di grande civiltà e sto quindi lavorando affinché anche in Veneto venga introdotta la distribuzione sfusa dei prodotti al consumo, ad iniziare dai detersivi. Condividi questo percorso? |
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