dei due operai portuali vittime a Venezia di un incidente sul lavoro appena avvenuto.
Un atto dovuto, di quelli che si vorrebbe non arrivassero mai, perché le morti sul lavoro, dolori familiari a parte, sono davvero inaccettabili in una società così evoluta come dice di sè la nostra.
Nel centrosinistra avevamo da pochi giorni affrontato questo triste argomento, decidendo di presentare un emendamento al bilancio di previsione per finanziare gli Spisal, ormai di competenza provinciale, affinché maggiori controlli e ispezioni possano tutelare la vita dei lavoratori.
Già, il bilancio 2008 della Regione. Altro argomento che meriterebbe, per come è stato condotto dal Presidente Galan, dalla sua Giunta e dalla maggioranza in Consiglio una pausa di silenzio ben più lunga di un minuto.
E’ andata in scena la peggiore delle “commedie” inscenate in questi ultimi anni di vuoto pneumatico della maggioranza di centro destra, spaccata su tutto, disposta a tutto pur di mettere in discussione potere, posti di potere, posti dai quale controllare i “grandi affari” della sanità e delle opere pubbliche.
Ha dato il via alle danze Galan, che non ha ceduto alla collegialità nella nomina dei Direttori generali delle Ulss, bocciando e promuovendo a seconda della fedeltà e, guarda caso, dei progetti di nuovi ospedali. Una sua prerogativa, prevista dalla pessima legge di oggi, ma la spregiudicatezza con la quale è stata gestita ha mandato su tutte le furie gli alleati rimasti più o meno a bocca asciutta e che si sono, subito, vendicati bloccando il lavoro delle Commissioni, di conseguenza del Consiglio e “annunciando” una manovra emendativa al bilancio presentato dalla Giunta, di fatto sfiduciata dalla sua maggioranza.
Il Veneto, purtroppo quella piccola parte del Veneto attenta a quanto avviene nei palazzi della Regione, ha assistito a litigi tra i partiti di maggioranza per il potere, non su un’idea di bilancio e di destinazione delle ingenti risorse a disposizione. Litigi che hanno portato allo stallo e dei quali pagheranno le conseguenze tutti i cittadini, senza bilancio, senza esercizio provvisorio, senza una guida.
Il centrosinistra ed il gruppo consiliare del Partito Democratico non sono stati a guardare: non solo hanno chiesto le dimissioni della Giunta o il ricorso all’esercizio provvisorio, ma hanno fatto una propria proposta di manovra emendativa al bilancio, del valore di circa 300 milioni di euro, al centro della quale abbiamo posto misure per la famiglia (asili, non autosufficienti, mutui casa), per il lavoro (sicurezza e precarietà), per l’ambiente e l’energia (bonifiche siti inquinati, master-plan idrogeologico, incentivi fonti rinnovabili di energia), per la sanità (governance, quindi anche la scelta dei dirigenti, sanità territoriale).
Non vogliamo rimanere imbrigliati né nelle lotte intestine della maggioranza, né nel ruolo della minoranza che “abbaia ma non morde”. Questo il senso della nostra manovra e del nostro progetto di Piano Socio Sanitario presentato solo qualche settimana fa per dare alla sanità regionale le nuove regole di cui ha bisogno per non scivolare nel baratro dell’inefficienza verso la quale questo governo regionale la sta spingendo. |