Usciamo dalla estenuante maratona del bilancio e della finanziaria regionale 2008 con grande soddisfazione e, al tempo stesso, con un retrogusto di amarezza e preoccupazione.
La soddisfazione sta nell’aver lavorato strenuamente a questo bilancio riuscendo a garantire al Veneto una distribuzione di risorse più equa ed efficace.
L’amarezza nasce invece dalla sensazione netta che ormai la maggioranza di governo del Veneto sia affetta da una stanchezza cronica e irreversibile, da un male oscuro che rende cupa ogni prospettiva futura per la nostra regione.
L’avventura del bilancio è cominciata con il furibondo litigio sorto all’interno della maggioranza attorno alle nomine dei Direttori Generali delle Ulss. Da quel momento in poi il centrodestra ha irresponsabilmente utilizzato il bilancio stesso come terreno di battaglia intestina, come palestra di scontri feroci, palesatisi con l’intenzione di rivedere in modo sostanziale l’impianto proposto dalla Giunta.
I consiglieri del Partito Democratico e l’intero centrosinistra, avendo compreso la gravità del caos che si era venuto a creare, hanno responsabilmente proposto la soluzione dell’esercizio provvisorio, in attesa che passasse la bufera. Ma non ci hanno dato ascolto ed è andata a finire con un risultato che non lascia spazio a molte interpretazioni: l’opposizione, tra investimenti e spesa corrente, ha apportato al bilancio correzioni e cambiamenti che ammontano a 500 milioni di euro. Un autentico successo.
Un successo che si è tradotto in una serie di importanti misure di intervento in ambiti strategici e su tematiche spinose, quali la non autosufficienza per anziani e disabili, i servizi per l’infanzia, il sostegno per l’integrazione scolastica nelle classi multietniche, la sicurezza urbana, gli indennizzi per i danni causati da vaccinazioni, gli aiuti nell’ambito delle politiche per la casa e della ricerca universitaria”.
Ciononostante, l’impianto complessivo del bilancio resta sbagliato. Di qui il nostro voto contrario.
Di tutta questa complessa vicenda resta comunque un dato: da quando, in dicembre, il bilancio è stato presentato, fino alla sua approvazione, il Presidente della Regione non si è mai presentato in aula. Una cosa senza precedenti che ci fa capire come il governo del Veneto sia davvero come una barca alla deriva, senza timoniere. |